“Devo riavere il lavoro. Non posso permettermi nè aggiustamenti, nè transazioni, nè compromessi. Devo riavere il lavoro”, ripete Sauro Certini mentre al presidio, organizzato dai suoi colleghi e dal sindacato alla stazione della tramvia di Firenze, continuano ad arrivare decine di persone e tante bandiere di sindacati e associazioni locali che sostengono la sua lotta per riavere il posto.
Sauro ha 36 anni e da un oltre un decennio lavora alle Autolinee Toscane: un lavoro che ama e che consente la sopravvivenza sua e del fratello disoccupato che, dalla scomparsa di entrambi i genitori, vive grazie allo stipendio di Sauro. Qualche giorno fa, però, l’azienda gli recapita una lettera: sei licenziato. Tutto questo senza alcun preavviso e senza alcuna consultazione con i sindacati. A Sauro crolla il mondo addosso: il mutuo da pagare, il fratello disoccupato. Una tragedia. Ma quello che a Sauro e al sindacato che lo sostiene appare davvero inaccettabile, in un’azienda che di fatto fa servizio pubblico, è la motivazione del licenziamento: motivi economici.
“E ‘un esempio di quello che succederà in seguito alla riforma del lavoro a firma Fornero – spiega Alessandro Nannini, rappresentante sindacale – il caso di Sauro deve far riflettere tutti sul significato che ha privatizzare beni comuni come il trasporto pubblico. Nessun confronto, nessuna controparte, nessuna possibilità di ricorso al giudice nè obbligo di reintegro. Solo un bel licenziamento in tronco, coperto da una motivazione del tutto generica come i motivi economici”.
Il sospetto è che dietro i “motivi economici” si nasconda una volontà discriminatoria dell’azienda. Sauro infatti tutto il suo tempo libero lo dedica agli altri, alle battaglie sociali, come quelle a difesa della democrazia e dei beni comuni. Quegli stessi beni comuni di cui il trasporto pubblico dovrebbe far parte e che invece a Firenze, nell’azienda in cui Sauro lavorava, è stato di fatto svenduto ai privati.
Sauro è stato anche tra i promotori del No-B-Day, la manifestazione che si è tenuta il 5 dicembre 2009 a Roma per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
Anche noi di Post Viola ci uniamo alla richiesta del sindacato: Sauro va reintegrato subito. Seguiremo attentamente gli sviluppi della vicenda. Solidarietà a Sauro.