Legge-bavaglio e i viola di Napoli – La Repubblica

“Legge-bavaglio, che errore”

I giuristi: “In gioco due libertà fondamentali della Costituzione”. I Viola distribuiscono volantini e c’è chi lancia lo sciopero della fame
Siniscalchi: “Se fossi magistrato solleverei subito l’eccezione di incostituzionalità” 


di ROBERTO FUCCILLO

"Legge-bavaglio, che errore"    

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I viola si mettono il bavaglio, e distribuiscono volantini, ieri alla Città della scienza. I verdi lanciano lo sciopero della fame a staffetta: inizia domani il leader regionale Francesco Borrelli. Le Librerie Feltrinelli aprono i loro spazi per sottoscrivere “Libertà è partecipazione informata”, l’appello promosso da Stefano Rodotà. La protesta contro la legge bavaglio registra ogni giorno nuove iniziative, anche a Napoli. E le preoccupazioni continuano a scuotere vari ambienti, compreso quello accademico.

“Non ho letto nello specifico la legge – dice Lucio De Giovanni, preside di Giurisprudenza alla Federico II – però è chiaro che sussistono evidenti le perplessità di ordine generale manifestate anche dai giornali e dagli editori in varie sedi”. C’è anche chi è fresco di confronto sul tema. “Proprio stamattina uno studente mi ha chiesto cosa ne pensassi – racconta Michele Scudiero, fra i principali costituzionalisti napoletani – Sono in gioco due diritti fondamentali della Costituzione. Il primo è la libertà di stampa e di informazione, intesa sia come diritto del giornalista a informare che come diritto del cittadino a essere informato. Un valore costituzionale, ma direi anche solo di una democrazia appena liberale. Dall’altra parte c’è il diritto alla riservatezza. C’è anche un terzo fattore, la sicurezza sociale, la tutela dell’ordine pubblico, vale a dire la possibilità con le intercettazioni di incidere sulla malavita organizzata. Il discorso è aperto, si deve ricercare una composizione tra questi tre fattori. Avverrà nella sede deputata, il Parlamento. Poi sul risultato veglierà la Corte costituzionale”. È chiaro infatti, secondo Scudiero, che “se dovesse esserci una sintesi squilibrata fra quei valori i ricorsi sarebbero inevitabili”.

Vede già la Consulta in azione anche Vincenzo Maria Siniscalchi, membro del Csm e già parlamentare: “È ovvio. Se fossi un magistrato chiamato a applicare una simile legge solleverei subito l’eccezione di costituzionalità. Da giurista e operatore del diritto con tre legislature alle spalle e con una esperienza di presidente della commissione giustizia, non ho parole per definire questa abnormità legislativa. Anche il Csm, sia pur nell’ambito delle proprie competenze, ha già evidenziato l’incompatibilità non solo con l’ordinamento costituzionale, ma anche con le semplici norme processuali, visto che si mette il silenziatore su mezzi di prova”.

Prepara iniziative per la prossima settimana anche “Libertà e giustizia”. Francesco Saverio Lauro, coordinatore a Napoli, afferma: “In un paese dove tangentopoli sembra accaduta invano, credo che, prima ancora che sbagliata eticamente, la legge sia proprio un errore politico, che va verso l’impunità totale. Anche volendo pensare a qualche correttivo rispetto al possibile uso politico delle intercettazioni, la risposta non può essere la limitazione massiccia nell’uso dello strumento. Anche con bisturi si può incidere l’organo sbagliato, non per questo lo si abolisce dalle sale operatorie”.
(ha collaborato Carmine Saviano)

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(23 maggio 2010)

5 Risposte to “Legge-bavaglio e i viola di Napoli – La Repubblica”

  1. Lena Maggio 23, 2010 a 8:25 PM #

    Prima, molto prima che al diritto della riservatezza (ipocritamente invocato), il cittadino ha diritto che siano tutelate: la libertà, la legalità, l’informazione e la sicurezza.
    Ritengo dunque che, qualora dovesse passare un ddl che, magari in forme più subdole, mette le manette ai giudici ed il bavaglio all’informazione, dovremmo insorgere e manifestare il nostro, ormai insopportabile, disgusto.

    • tarquinia luglio 10, 2010 a 4:34 PM #

      Ritengo che il diritto alla riservatezza sia del singolo mentre il diritto all’informazione sia della collettività che quindi prevale; si aggiunge poi il diritto-dovere alla sicurezza della società con l’obbligo di fornire alla magistratura tutto quanto ritenga necessario, senza limiti temporali né mistificazioni di cifre (sia relative alla spesa, ampiamente recuperata, che al numero degli intercettati).

  2. dario Maggio 24, 2010 a 10:32 PM #

    a questo punto inizierei immediatamente la raccolta di firme per un referendum, senza attendere la corte costituzionale, la commissione europea o chicchessia.

    Forza (non italia)!

  3. DOMENICO GUIDI giugno 14, 2010 a 11:21 am #

    NON CONDIVIDO QUESTO ATTEGGIAMENTO USURPATORE E ARROGANTE DEL GOVERNO CHE VUOLE METTERE IL BAVAGLIO COME AI TEMPI DEL “BECCO GIALLO” MA NON CI RIUSCIRANNO IO MI SONO E MI SCHGIERO PER LA LIBERTA DI STAMPA E DI ESPRESSIONE E’ TROPPO BELLA LA DEMOCRAZIA E LA LIBERTA’. CONTRO QUESTI PEUDO-FASCITELLI ESPRIMERSI, ESPRIMERSI, ESPRIMERSI IN TUTTI I MOSI E IN TUTTE I LUOGHI.

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  1. NUOVO PRESIDENTE DEL ARCI CAMALLI Dariush Yussufi evvaiii by guido arci camalli | guidoilcamallo's Blog - giugno 20, 2010

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